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Politiche Giovanili

Stato dell’arte del progetto Ipazia CCM 2021

Strategie di prevenzione della violenza sulle donne e sui minori

Il progetto è finanziato dal Ministero della Salute – CCM per rafforzare nelle aziende sanitarie i percorsi di assistenza per donne e minori vittime di violenza.

3 Marzo 2023

9,00-13,15

Università di Siena

Aula Magna del Rettorato

Banchi di sotto, 55 – Siena

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Politiche Giovanili

Giovani & Dintorni

L’importanza della prevenzione nella scuola attraverso il dialogo ed il confronto.

Una testimonianza di vita, per cercare di condividere l’idea che non solo possiamo sopravvivere al dolore, ma che le sofferenze e le difficoltà della vita ci possono rendere migliori, perché quello che oggi sembra farci cadere può essere quello che domani ci aiuterà a stare in piedi.

Papà Gianpietro racconterà la propria storia e quella di suo figlio Emanuele.

03 marzo 2023 – dalle ore 11:40 alle 13:20

Incontro con gli studenti dell’Istituto Caselli

Aula Magna Istituto Caselli

dalle ore 18:00 alle ore 19:30

Evento aperto a tutti – ingresso libero

Aula Magna Istituto Monna Agnese

Via del Poggio 16

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Politiche Giovanili

Smartphone e ragazzi

L’eccessivo utilizzo può portare a depressione e stress, lo dice una ricerca di Italian Tech

Davanti alla scuola elementare c’è un gruppetto di quattro bimbi, hanno tra i sei e i nove anni, tre di loro hanno lo sguardo basso e tra le mani uno smartphone. Il cellulare per navigare, chattare, condividere foto, guardare video, spiare i social o leggere arriva sempre prima. I175% degli under 9 lo usa abitualmente,  talvolta con i genitori accanto che ammettono di concederlo come premio se i figli sono agitati o arrabbiati. Dai dieci anni in su lo hanno praticamente tutti (96%). È la fase in cui mamme e papà raccontano di aver stipulato patti sui tempi, gli orari e i momenti nei quali i bambini possono usarlo con il parental control per limitare app e siti. Un terzo dei ragazzini delle medie, però, naviga già in totale autonomia, lontano dai genitori, ben prima dell’adolescenza.

Eppure quegli stessi genitori dicono che sì, i giovani passano troppo tempo davanti allo smartphone, l’abuso non è una favola per quanto nera: esiste ed è riconosciuto da tutte le generazioni. A cominciare dagli adulti che anzi sostengono pure che ragazzi e ragazzini non sono affatto consapevoli dei danni che l’attaccamento perenne al cellulare provoca loro. Conseguenze che vanno dall’alienazione alle difficoltà a socializzare, empatizzare ed esprimersi, dalla scarsa autostima all’irascibilità, dalla depressione all’ansia e allo stress.

Questa e altro rivela una ricerca condotta da Swg per Italian Tech, l’hub del gruppo Gedi, e Telefono Azzurro, che sarà presentata oggi alla Camera in occasione dell’Internet Safer Day, la giornata mondiale per la sicurezza in rete. L’occasione è un grande convegno che ha l’obiettivo di creare (e chiedere al governo di far sua) un’agenda digitale per l’infanzia e l’adolescenza con tre priorità: una verifica dell’età che funzioni davvero, l’impossibilità per i minori di sottoscrivere contratti gratuiti con cui barattare dati personali con giochi e servizi digitali, l’obbligo di un pulsante “salva bambini” su tutte le piattaforme per contattare il numero di emergenza del Telefono azzurro in caso di necessità.

Perché se è vero che il magico mondo degli smartphone è pieno di luci — 3 italiani su 5, e ancora più quelli tra la Generazione Zeta, lo considerano lo strumento che ha migliorato la vita, dall’accesso alle informazioni agli spostamenti, dallo shopping ai servizi pubblici, dall’intrattenimento al lavoro e alla formazione — ci pensano le ombre a offuscarne la visione. Lo smartphone si usa moltissimo per noia, quando non si sa cosa fare, per imbarazzo, come scudo sociale, per estraniarsi pure quando si è in compagnia. La nomofobia, ovvero il timore di restare sconnessi, spaventa molto o abbastanza tutti gli under 40, anche se i boomer non possono dirsi immuni, soprattutto nelle grandi città e tra i lavoratori. Ma alla domanda se lo smartphone possa considerarsi per i ragazzi «come la cocaina», paragone contenuto in uno studio del Senato e ripreso dal ministero dell’Istruzione e del Merito, l’85% risponde che è un errore pensare che sia solo un problema dei giovani. Per due terzi andrebbe ridimensionato e i ragazzi trattati con più rispetto. E per la metà, forse, dietro quelle parole c’è la paura di un futuro che gli adulti non capiscono.

Fonte Repubblica

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RILEGGI & RISCRIVI SIENA CON NOI

Mai come oggi il mondo ha bisogno di riscritture.

Dove il senso dei valori e delle idee tradizionali sembra a volte inadeguato a decifrare le dinamiche sociali ed economiche.

Dove il vero nemico è un vuoto di prospettive che a volte fa apparire futile persino il significato della parola speranza.

Dove si è spesso smarrito il senso e il valore del dialogo, della mediazione, del perdono e della comprensione.

Dove di fronte alla profondità della conoscenza, al coltivare la curiosità, all’importanza capitale dell’approfondimento e della bellezza si spesso portati a interrogarsi sulla sua utilità prima ancora che sul loro valore intrinseco di crescita individuale e sociale.

Dove tutto o quasi è ancorato a una prospettiva di corto respiro, perché la fiducia nel futuro sembra una categoria riservata solo ai sognatori e agli ingenui.

In tutti questi casi c’è bisogno di fermarsi a pensare, concedersene il lusso, e utilizzare rileggere e riscrivere sé stessi e la città in cui si vive.

Rileggere & riscrivere Siena si propone questa ambiziosa mission, che è civica e sociale prima ancora che politica, poiché anche la politica, se vuole sopravvivere, non può sfuggire a questa necessità di ripensamento e ricodificazione.

Per farlo abbiamo aperto questo spazio, che accompagnerà le nostre azioni sul campo. È uno spazio specificamente pensato per i giovani, ma non solo. In realtà, è aperto a tutti.

Lo scopo è stimolare un dibattito e ricevere idee. Non chiediamo consenso per una visione politica o per una lista, ci proponiamo anzi di invertire questo percorso, partendo con tempi e modalità non sospette e soprattutto partendo, anzi ri-partendo dalle idee.

PER FARE QUESTO, VI PROPONIAMO UNA SORTA DI GIOCO, MOLTO SEMPLICE. MA TREMENDAMENTE IMPORTANTE

RILEGGERE SIENA

Pensate alla vostra città, per come è adesso. Con i suoi pregi e i suoi difetti. Poi rispondete a queste semplice domande:

1. Cosa non va?

2. Cosa vi fa arrabbiare di più della vostra città?

3. Cosa cambiereste?

RISCRIVERE SIENA

Ora, immaginatevi a Siena nel 2030. O anche oltre. Saranno passati anni di studio e lavoro, e in quel momento magari sarete voi nella posizione di preoccuparvi per il futuro di chi vi seguirà, magari dei vostri figli. Cosa vorreste aver realizzato o contribuito a progettare e creare per la nostra città? Come vedete, niente iniziative di corto respiro, niente opportunismo. Vi chiediamo, sotto forma di breve articolo di massimo 300 parole, racconto o anche di semplice testo libero scritto come più vi pare, di segnalarci delle idee da realizzare per migliorare la città, dal vostro esclusivo e libero punto di vista. Idee creative e originali, magari quelle di puro buon senso che pensate da una vita o di cui discutete nei vostri gruppi o in famiglia ma di cui nessuno parla e che non si realizzano mai, e che possano migliorare la vita vostra e di chi vi sta intorno, per gli anni e non per i mesi a venire. Le idee più significative che verranno fuori da questo spazio e dagli incontri sul campo faranno parte stabile del nostro programma, e ne condivideremo con voi gli esiti e gli stadi realizzativi

Se proprio non ne avete voglia, segnalateci almeno quali sono le parole e i valori che una iniziativa politica e civica di ‘riscrittura’ di una città antica e prestigiosa come Siena dovrebbe assolutamente tenere presenti. Vedrete che non sarà tempo perso!